Giustizia, Bossi frena Berlusconi

Ma il Cav: "Nessun problema nel Pdl"

Il leader del Carroccio: ovvio che litighino, sono due partiti diversi. "Per fortuna c'è la Lega..."

ROMA - Il presidente del Consiglio la considera una priorità, ma secondo il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, sulla riforma della Giustizia il centrodestra non ha ancora raggiunto un'intesa o, quanto meno, "per adesso non abbiamo fatto alcun accordo con Berlusconi". Il coordinatore di An, Ignazio La Russa, fa sapere che se anche non c'è un accordo su un testo "a grandi linee l'accordo c'è". E più tardi, dopo un faccia a faccia con lo stesso Senatùr, è lo stesso Silvio Berlusconi ad intervenire per spiegare che "nella maggioranza non ci sono fibrillazioni" e che l'esame della riforma della giustizia inizierà in Consiglio dei ministri il prossimo 23 gennaio. In tutto questo si inseriscono anche gli strascichi per la presa di posizione del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che aveva criticato la decisione dell'esecutivo di imporre la fiducia sul decreto anticrisi, considerandola una prevaricazione del dibattito parlamentare. Bossi ha parlato di "difficoltà di giovinezza" per il leader di An e i retroscena di molti media ipotizzavano un braccio di ferro tra An e Forza Italia. Ma anche su questo Berlusconi si mostra ora accomodante: "Fini ha un ruolo istituzionale e svolge bene questo suo ruolo, lo fa in modo non partigiano. Ieri ha solo inteso difendere le prerogative del Parlamento, chapeau".

"A UMBERTO CHIEDO DECENZA" - La Russa, che è anche coordinatore di An, era intervenuto anche per replicare al Senatùr che aveva parlato di difficoltà nel Pdl - di cui la Lega non fa parte - dovute al fatto che alla sua base ci sono due partiti molto diversi. - "A Bossi chiedo un pò di decenza - ha detto La Russa - e di non esagerare nella gara per la cattura delle basi. Noi non lo facciamo con la base della Lega". Bossi aveva fatto commenti non proprio leggeri sui popoli di An e Forza Italia, che costituiscono le due anime principali del Pdl: "C'è gente che è andata in carcere, altri che non si conoscono. La questione non è Fini o Berlusconi, loro possono anche andare a cena, il problema è la base". Per il leader del Carroccio, in ogni caso, "il governo non rischia", "non implode nulla". E, soprattutto, "per fortuna che c'è la Lega...".

"FIDUCIA INEVITABILE" - Bossi aveva anche parlato delle polemiche scaturite dalla decisione di imporre il voto di fiducia sul decreto anti-crisi, che hanno sollevato la dura reazione del leader di An e presidente della Camera Gianfranco Fini. Il Senatùr è convinto che Tremonti abbia fatto bene a pretendere la blindatura del provvedimento: "In teoria la fiducia non si dovrebbe mai mettere. Ma nessun governo è disposto a farsi mandare a gambe all'aria da qualche emendamento. E stavolta la fiducia era inevitabile. Tremonti ha ragione nel non volere stravolto il testo del decreto".

"DIFFICOLTA' DI GIOVINEZZA" - Eppure la presa di posizione di Fini contro lo svilimento del dibattito parlamentare dato dalla fiducia era stata letta da più parti come il segnale di problemi di rapporto interni alla coalizione di maggioranza. Bossi, a modo suo, sembra condividere questa visione, anche se alla fine punta il dito solo su An. "Fini ha difficoltà di giovinezza - ha detto ai cronisti -. Il problema non sono i vertici perchè i partiti funzionano, basta solo che i dirigenti vadano a cena insieme. Il problema è la base perchè in An c'è gente che ha lavorato una vita e l'ha sacrificata ad un partito ed è difficile ora andare d'accordo".

ALITALIA E AIR FRANCE - Bossi ha commentato anche l'epilogo della vicenda Alitalia, con l'ingresso nel capitale di Air France come socio di maggioranza relativa. "Ormai hanno firmato, sono già partiti, dobbiamo arrenderci all'evidenza - ha commentato il capo della Lega, che con tutto il suo partito sosteneva invece l'ipotesi di una partnership con Lufthansa, considerata più consona alle esigenze di sviluppo di Malpensa -. Ma come si dice "Franza o Alemagna purchè se magna". Malpensa ha bisogno di rotte libere ci sono altre compagnie aeree interessate".

LEGGE ELETTORALE - Infine il fondatore della Lega ha parlato delle prossime elezioni europee e ha spiegato che "non c'è più spazio per cambiare la legge elettorale", anche se il suo partito l'avrebbe voluta modificare. E per quanto riguarda le amministrative, "sarà possibile trovare un accordo con il Pdl sulle alleanze".

14 gennaio 2009

Giustizia, Berlusconi accelera

Bossi: "Non c'è alcun accordo"

ROMA - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato che il prossimo 23 gennaio il Consiglio dei ministri inizierà l'esame della riforma della Giustizia.

Sull'argomento è intervenuto anche Umberto Bossi, che ha precisato che "per adesso non c'è stato alcun accordo tra il premier e il Carroccio sull'argomento".

Parole che hanno provocato la replica di La Russa, reggente di An in vista del congresso del Pdl: "Siamo d'accordo sulle grandi linee, ma ancora non ho avuto un testo. Diciamo che non mi risulta che non ci sia un accordo, ma nemmeno mi risulta che un accordo sia stato cristallizzato".

(14 gennaio 2009)

Bossi- Berlusconi: l'accordo sulla giustizia non c'è, colpa dei "writers"

"Dovete chiedere a Berlusconi, io non lo so, ma per adesso non abbiamo fatto nessun accordo": il solito "chiedete al capo"?. Macché, stavolta a parlare è Bossi, e il tema scotta: la giustizia. Le agenzie di stampa rilanciano immediatamente sillaba per sillaba. Tradotta questa frase significa: per ora l'accordo non c'è. Inutile stare a chiedere - come fanno i cronisti in Transatlantico - se il pacchetto complessivo verrà presentato entro la fine di gennaio...

Ma Berlusconi, per smorzare la faccenda, prende a pretesto la norma sui writers: "Andremo avanti" con la riforma della giustizia, se possibile anche con il contributo dell'opposizione visto che "mi risulta che ci sono larghe condivisioni" con loro; quanto ai rapporti con la Lega l'unica divergenza è sulle pene per chi imbratta i muri visto che Bossi li

considera "i libri del popolo". E poi ha ribadito che il 23 gennaio in Cdm ci sarà un primo esame del processo penale.

Bossi comunque ne ha per tutti. Per Fini, dopo che ieri si è scontrato con il premier difendendo l'autonomia del Parlamento dal bombardamento di richieste di "fiducia" poste dal governo. "Bisogna capire qual è il motivo - dice il leader del Carroccio, velenoso -: Fini ha difficoltà di giovinezza". "Il problema non sono i vertici", aggiunge Bossi, "i partiti funzionano, basta solo che i dirigenti vadano a cena insieme. Il problema è la base, perchè in An c'è gente che ha lavorato una vita e l'ha sacrificata ad un partito ed è difficile ora andare d'accordo". Per Bossi, comunque, "il governo non salta in aria per questo".

Ma il tema del giorno è l'immigrazione, dopo l'approvazione al Senato della super-tassa per il permesso di soggiorno. Su questo Bossi è secco: "C'è in tutta Europa, volete entrare in Europa quindi sapete che c'è in tutti gli altri stati".

Su Alitalia, invece, sembra essersi messo il cuore in pace. Dopo avere giocato il tutto per tutto, Umberto Bossi sembra avere archiviato la partita sulle alleanze di Alitalia. "Hanno firmato, sono già partiti, bisogna arrendersi all'evidenza". "Franza o alemagna purchè se magna", ha poi chiosato. Per il ministro delle Riforme, l'intesa con Air France "al massimo porterà via un pò di turisti a Roma". Ora, ha però aggiunto, "Malpensa ha bisogno solo di rotte libere, ci sono altre linee aeree interessate".

14 gennaio 2009